La Yurta è arrivata!
Non è più grande di un doppio bancale ed entra nel retro di un furgone.
Essendo un’abitazione nomade, è fatta apposta per essere trasportata facilmente da una parte all’altra.
Il grosso del carico lo fa la lana che servirà da isolante.
E per il pavimento, non incluso, Guido ha appena finito di spennellare la piattaforma di legno sulla quale poggerà.
Il prossimo passo è uno Yurta Day in cui chiameremo amici e parenti a darci una mano con la costruzione (abbiamo delle istruzioni di montaggio a dir poco criptiche…) e poi non vedo l’ora di mostrartela montata!
Per ora sarà il luogo in cui ospitare attività (come questa) ed eventi privati, ma una yurta è un luogo magico e pieno di ispirazione e chissà quale storia vorrà raccontare in futuro.
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