A novembre dell’anno scorso ho lasciato il lavoro da dipendente, dopo 11 anni (in un’azienda in cui ho cmq lasciato il cuore).
Non è stata una mossa avventata (puoi leggere gli altri articoli sulla decrescita), anzi ci sono voluti anni e ho pensato che potrebbe esserti utile conoscere i vari passaggi e ciò che ho capito prima di fare “il salto”:
- ho scoperto la decrescita e un paradigma completamente diverso di vita e di scelte quotidiane, che distingue il bene (ciò che effettivamente ti porta benessere) dalla merce (ciò che si compra/vende e non sempre è ciò di cui hai bisogno)
- scoperto il downshifting e avuto la conferma di non essere la sola (pazza) a non voler fare carriera, guadagnare di più, conquistare nuovi clienti
- letto non so quante storie e testimonianze di gente che ha lasciato il lavoro, su cosa è successo dopo, su vantaggi e svantaggi, tra cui un libro che parlava SOLO di questo
- trovato, nella semplice perfezione della natura del Peromelo, buona parte delle risposte che mi servivano per fare il salto
- capito che non ci sono sicurezze – economiche, di stabilità, ecc – che ti possono far mollare tutto. ti puoi affidare solo alle tue validissime ragioni personali
- smesso di credere alla favola che mettersi in proprio ti fa lavorare di meno. Tra l’altro spesso non ti fa guadagnare di più. Ma ti fa essere più felice
- fatto molto molto bene i conti tra mutuo, polizze, spese, ecc
- abbassato le spese e iniziato a segnarle su un file excel per capire ESATTAMENTE di quanto ho bisogno per vivere. Questo, devo dire, è stato un passaggio fondamentale.
- a partire dal punto sopra e dai nostri sogni, messo per iscritto innumerevoli scenari futuri con innumerevoli variabili, per avere meno sorprese possibili
Ora sono ancora nel bel mezzo del salto (con tutta l’adrenalina, l’entusiasmo e la paura che comporta un salto!) e da qui è tutto bellissimo.
Ti aggiorno più in là su come procedono le cose 🙂
Che ne pensi? Lascia un commento!