Frutteto della Memoria

Recuperiamo frutti antichi per conservare il patrimonio del nostro territorio e per riscoprire sapori persi nel tempo.

1.

Poco dopo aver preso il terreno del Peromelo, scopriamo un mondo fatto di varietà locali, frutti mai sentiti prima, e soprattutto rari perché difficili da commerciare.

2.

Come per le erbe spontanee, gli alberi da frutto di varietà antiche o autoctone o più rustiche, non hanno bisogno di grandi cure.
Magari sopravvivono se c’è poca acqua. Non vanno concimate. Si ammalano poco e niente. Hanno sapori che per noi sono sconosciuti.
Di contro danno frutti più piccoli o più brutti.
Mpfh! Decidiamo che vogliamo mele antiche, albicocche antiche, corbezzoli, sorbi, cotogni, carrubi.

3.

Andiamo nei vivai, cerchiamo online, ma capiamo presto che l’ansia di vendere a tutti i costi è arrivata anche in questo settore.
Gli alberi da frutto possono avere portainnesti moderni che li rendono più bisognosi di cure.
Ci sono varietà sterili, perchè ornamentali. Ci sono gli autoimpollinanti che convengono perchè ne puoi comprare solo uno.
Ci sono vivaisti che non hanno idea di cosa ti stanno vendendo. E per cui non usare concime è un abominio.

4.

Compriamo le varietà che ci sembrano più ‘naturali’, più antiche, più rustiche.
Cambiamo spesso vivaio in cerca di quello giusto.
Scopriamo che come tutte le cose più preziose, non è nei vivai che dobbiamo cercare.

5.

Parliamo con i vecchi agricoltori, con ragazzi appassionati, con chi va di paese in paese a scovare le varietà autoctone.
Così tutti gli alberi da frutto del Peromelo hanno una storia: sono figli delle tradizione del territorio e poi della ricerca, della passione, della tenacia.
Alcuni, dopo anni, hanno appena iniziato a dare i frutti. Per altri stiamo ancora aspettando.
Ma sappiamo che stiamo lasciando una meravigliosa eredità.

“Non si può cercare un negozio di antiquariato in Via del Corso.
Ogni acquisto ha il suo luogo giusto e non tutte le cose poi hanno un prezzo

N. Fabi