E’ legale entrare armato in una proprietà privata, sparare e uccidere?
Se è un cacciatore sì, può.
Spara e uccide animali (a volte anche esseri umani) e lo fa nella legalità più assoluta, grazie all’articolo 842 del Codice Civile che permette ai soli cacciatori di entrare nella proprietà privata altrui. Una legge voluta da Mussolini per “rinsaldare lo spirito belligerante della nazione”.

Questo cittadino evidentemente non uguale agli altri davanti alla legge, entra armato anche nel terreno del Peromelo.
Si permette di accedere dall’ingresso principale, perchè l’unico modo che avremmo, per legge, per impedirglielo è una recinzione alta almeno 1 metro e mezzo, per tutto il perimetro (con una notevole spesa).
Cammina a pochi metri da mio figlio di 3 anni o altri bambini che partecipano alle nostre attività.
Ci fosse una festa, sarebbero grotteschi e inquietanti due fucili affianco ai palloncini colorati…

Fortunatamente, al di là della legge, i cacciatori cercano di passare inosservati, si allontanano dalle case, passano vicino al fosso.
Ma il problema c’è.

I governi gridano dappertutto “Biodiversità”, “Preserviamo le specie” e poi permettono di sparare e uccidere nelle nostre campagne.
E non serve che l’animale ucciso sia in via d’estinzione per danneggiare la biodiversità del pianeta: ogni animale porta e tiene a bada nel suo habitat altri animali e specie di piante di cui si nutre o che risemina.
Ogni animale crea con la sua presenza una catena di vita, che noi continuiamo volutamente ad ignorare e spesso conosciamo a malapena.

Anche se passano per istituzioni spesso conniventi con l’attività venatoria o per tribunali e spese legali, ci sono metodi per opporsi alla caccia. Si può fare domanda di esclusione del proprio fondo dall’attività venatoria e addirittura avvalersi della LAC, Lega per l’Abolizione della Caccia, per l’assistenza legale.

Io però sono per una presa di coscienza di massa, perchè non si può lasciare tutta la questione all’azione di singoli cittadini, in stile “Davide contro Golia”.