Il vino, per quanto sia un fatto della terra, era un ambito che non avevamo mai preso in considerazione per le attività del Peromelo. Per quanto possano parlare di biodiversità, di cura della terra, di espressione del territorio, una vigna è la massima espressione di monocoltura e probabilmente in assoluto la pianta a cui vengono fatti più trattamenti chimici in assoluto.

Poi ho scoperto il vino naturale, che nasce da suoli toccati il meno possibile, con meno trattamenti del biologico, con quasi nessun intervento in cantina. E mi sono innamorata.
Perchè ci vuole coraggio a ribaltare un sistema che funziona già benissimo (leggi: fa fare tanti soldi) così, ci vuole coraggio ad affidarsi alla natura senza essere certi del risultato che si avrà alla fine del lavoro che dura un anno, e ci vuole coraggio per esprimere, nel proprio vino, ciò che si è, la propria visione del mondo.
Per questo trovo che quello naturale sia un vino sovversivo e per questo ho avuto l’urgenza di raccontarlo con Dalla terra al vino, un viaggio sensoriale alla scoperta del vino naturale, dei profumi della natura selvatica, di un’agricoltura che rispetta il suolo.

Qui un primo incontro, tra pochi intimi, con i vini di Social Wine, le erbe spontanee del Peromelo e i formaggi di Fattoria Gioia.
E’ stata una giornata molto bella e non vediamo l’ora di ripeterla!