E’ ora di sfatare il mito della crescita a tutti i costi, per cui più soldi/vestiti/follower/clienti/amici hai e più sei.
Less is more
Ci associamo all’inversione di marcia di chi vuole ‘semplicemente’ vivere felice e ha scoperto che molto spesso meno è sinonimo di più e voglio condividere con te la nostra visione.In corsi come Dalla terra al piatto, la passeggiata di riconoscimento delle erbe mangerecce, invitiamo massimo 12 ospiti.
Pochi? Ti spiego perchè.
Cura ed attenzione
Il pensiero che mi guida è:
Cosa posso offrirti? Che esperienza voglio condividere con te? Che pezzetto di mondo posso regalarti?
Quando ti racconto delle proprietà di una pianta voglio guardarti in faccia, voglio darti la possibilità di farmi centomila domande su un’erba che incontriamo e di fugare ogni dubbio e soddisfare ogni curiosità. Non è quello che vuoi anche tu?
La parola ad ognuno
Se siamo in pochi c’è modo di condividere ognuno le proprie storie e di dare così un valore inestimabile alla nostra piccola avventura: perchè non è solo il mio bagaglio ad essere messo in mezzo, ma anche il tuo.
Gli esseri umani e le erbe sono inestricabilmente legati ed è un peccato non attingere al vissuto di ognuno di noi, fatto di tradizioni, ricordi e conoscenze. E c’è sempre da imparare.
Attento a dove metti i piedi
La natura merita delicatezza e rispetto.
Il Peromelo è un giardino popolato di piante da cui “andiamo in visita” per scoprire le meraviglie che hanno da raccontarci.
Sono piante spontanee, che è come dire “animali allo stato brado”: sono selvatiche, non gli diciamo noi dove mettersi (per questo non ci sono sentieri brecciati nel Giardino). Con trenta persone che si muovono simultaneamente aumenta il rischio di calpestare le piante che ci interessano e, soprattutto, diventa impossibile mostrarti una pianta nel suo habitat perchè avresti troppe persone davanti a te. Di spalle.
Oltre la passeggiata
Le piante sono fonti inesauribili di spunti: non basta un incontro per raccontarle tutte (è quello il bello!).
Durante la passeggiata può capitare di intercettare un tuo interesse che esula il tema della giornata. Bene, voglio ricordarmelo! Voglio contattarti quando c’è un evento che penso possa interessarti e scriverti dopo la passeggiata per inviarti quella foto o il titolo di quel libro su cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Non è un obbligo, ovviamente, è un piacere. Non un atto dovuto, ma un contatto naturale tra persone che hanno avuto il tempo ed il modo di guardarsi negli occhi, riconoscersi, condividere davvero qualcosa.
Senza fretta
Si sa, viviamo in tempi troppo veloci per noi, troppo veloci per stare bene.
E allora le attività che scegliamo di fare nel nostro sacro tempo libero, non possono seguire le stesse leggi di produttività e performance del mondo del lavoro.
Non voglio riempirti di nozioni che poi girato l’angolo necessariamente dimenticherai, non voglio sfinirti e lasciarti con la sensazione che ho semplicemente scaricato su di te tutto quello che so. Il numero di piante di cui parleremo non sarà una gara numerica, sarà invece la diretta espressione del tuo interesse.
Voglio farti appassionare! Le piante sanno riempire di ispirazione, sogni e buoni propositi!
Tornerai a casa con un po’ di bosco dentro e con la sensazione che c’è ancora tanto spazio per metterci qualcosa di tuo. E magari ce lo racconti la prossima volta che vieni a trovarci!
Da una passeggiata ma anche da un evento in genere, io cerco tranquillità e relax… devo un po’ “staccare il cervello”, ma anche la socializzare, il buon cibo …
Hai ragione, Laura! Staccare il cervello è sempre di più un’esigenza, visto che siamo bombardati da informazioni e stimoli continui.. E’ per questo che la natura secondo me è una soluzione: i ritmi sono “umani”, viene messa al centro la convivialità, la sensazione di benessere è immediata 🙂
[…] di Paesaggi Sonori, due settimane fa. Di solito conduco gruppi di 12-15 persone per mia scelta (qui spiego il perchè), questa volta ne erano più di 120 (lo zero non mi è scappato, erano proprio più di cento […]