Incolto we trust2025-09-13T10:55:42+02:00

Incolto we trust

Quelle che chiamiamo erbacce sono in realtà la nostra risorsa più grande. Redenzione dei campi incolti, oltre il pregiudizio.

1.

C’era una volta un terreno povero e secco.
Era stato sfruttato intensamente e aveva visto nella sua vita una sola coltura.
Era un campo di grano. Solo grano. Tutto grano.

2.

Un bel giorno arrivano due cittadini, noi. Hanno zero esperienza ma hanno studiato tanto.
Non sanno come si fanno le cose, ma hanno capito cosa non devono fare.

Decidono così di lasciare che la Natura faccia il suo corso e in pratica abbandonano il terreno a sè stesso.
Non arano, non concimano, non seminano.

3.

Arrivano le prime piante, sono le più coraggiose (le chiamano Pioniere!), le uniche capaci di vivere in terreni ostili.
Con il loro eroico passaggio permettono l’arrivo di altre erbe più esigenti.

4.

Un esercito di infestanti colonizza l’intero terreno portando tanta biodiversità.

Le persone intorno ai due citta-contadini non capiscono: l’erba è alta, il terreno è disordinato.
Perchè non la tagliano? Perchè non ci fanno un bel prato all’inglese?
E’ inaudito!

5.

Studiando scopriamo che le erbe spontanee sono preziosissime: quasi tutte le erbe del Peromelo sono officinali o mangerecce. Decidiamo di dirlo a tutti con corsi ed eventi.

ps: molti non li abbiamo ancora convinti, ma…amen!

“Un prato è natura sotto un regime totalitario”
M. Pollan

Per approfondire

Lettere dal Giardino

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Peromelo

Abruzzo
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